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LA FOTO IDENTIFICAZIONE DEI GRAMPI DEL GOLFO DI TARANTO

La collaborazione di Traduzioni Oceano Mare con la Jonian Dolphin Conservation, associazione italiana per la ricerca scientifica mirata alla tutela e alla salvaguardia dei cetacei, nello specifico delle diverse specie di delfini che vivono in maniera stanziale nell’area del Golfo di Taranto, si concentra su attività di editing e correzione bozze di articoli, presentazioni e pubblicazioni web dedicate a un pubblico internazionale.

L’attenzione, in questo spazio del nostro blog, va a un importante articolo pubblicato pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista scientifica Nature (Scientific Reports), in cui viene presentato uno studio di enorme portata innovativa nel metodo di catalogazione dei cetacei attraverso la foto-identificazione. https://www.nature.com/articles/s41598-018-35492-3

Si tratta della creazione di una piattaforma digitale battezzata con il nome di DolFin, accessibile on-line.

Il team che ha condotto la ricerca ha sviluppato il primo algoritmo di foto-identificazione automatica del delfino detto Grampo (Grampus griseus), una specie piuttosto rara e ancora poco studiata. Il Grampo, presente anche nelle acque del Golfo di Taranto, si differenzia dall’immagine tipica che il termine ‘delfino’ ci richiama alla mente nelle dimensioni, nella forma e nella colorazione. Più grosso del noto tursiope ‘Flipper’, il grampo può raggiungere i 4 metri di lunghezza, presenta una conformazione del capo arrotondata e priva di rostro e, fondamentale per le attività di foto identificazione, pur nascendo completamente grigio, con gli anni sviluppa molteplici graffi bianchi sul corpo, a stregua di impronte digitali uniche per ogni individuo, che ne facilitano il riconoscimento attraverso la foto identificazione della pinna dorsale.

L’innovazione apportata da questa tecnica all’avanguardia, come ha spiegato la Dr Rosalia Maglietta, esperta di Intelligenza artificiale del Cnr-Stiima, si basa “sull’uso di un rivelatore statistico delle caratteristiche locali dell’immagine, caratterizzato da un tempo di calcolo molto rapido. La foto-identificazione avviene grazie al confronto tra immagini digitali delle pinne dorsali di delfini di cui si vuole conoscere l’identità e un database di delfini precedentemente foto-identificati. L’algoritmo è in grado di analizzare enormi quantità di immagini in tempi brevi e senza l’intervento umano, caratteristica che lo rende adatto a essere impiegato in studi su larga scala”.

Lo scopo di questo lavoro, la cui importanza è stata riconosciuta e divulgata a livello mondiale? Proteggere, tutelare, salvaguardare queste creature, la cui esistenza è sempre più minacciata dallo stato in continuo degrado al quale l’essere umano sta riducendo i mari e gli oceani.

Mentre in Giappone e nelle isole Faeroe continuano a ridurre i cetacei a carne da macello, l’Italia sta lavorando per diffondere su scala mondiale le tecnologie che vogliono salvare dall’estinzione questi mammiferi marini, creature di spiccata intelligenza e dai forti legami sociali, che meritano di essere rispettate e lasciate vivere secondo le leggi della natura.


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