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LA DAMA DALLA RETICELLA DI PERLE

Aggiornamento: 5 nov 2018

È esposto alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano il ritratto di una giovane donna, di indubbie origini nobili, la cui identità è, a tutt’oggi, oggetto di discussione. Incerto è anche il nome dell’artista che lo ha realizzato. In un documento datato ai primi decenni del 1600, Federico Borromeo attribuisce l’opera a Leonardo da Vinci. Tuttavia, intorno alla metà del xix secolo, tale certezza comincia a vacillare a seguito di una serie di diverse identificazioni che ancora oggi non sono riuscite a dare un volto al pittore della giovane dama. Il dipinto è tra i più noti e studiati dell'Ambrosiana. Se ne sono occupati molti studiosi di questioni leonardesche e non, ma pare che nessuno finora sia riuscito a far luce sulla sua provenienza prima dell'arrivo nella collezione di Federico Borromeo agli inizi del XVII secolo.

La figura di Anna Maria Sforza, nipote di Ludovico il Moro e sposa di Alfonso I d’Este, spicca tra le svariate ipotesi avanzate sulla giovane protagonista del ritratto.

Promessa in sposa al compimento del primo anno di età al coetaneo Alfonso, Anna si spegne all’età di 21 anni dando alla luce una bambina. Nemmeno lei sopravviverà.

Alfonso, in tempi molto brevi, convolerà a seconde nozze con Lucrezia Borgia, condannando in tal modo Anna a fare la propria uscita dagli annali storici, cancellata e relegata a personaggio secondario.

È con la sua morte che si perdono anche le tracce del ritratto, vagamente menzionato a Venezia tra le botteghe del mercante d’arte Taddeo Contarini nel XVI secolo ma mai documentato in maniera comprovante.

Le nostre ricerche d’archivio continuano: trascrizioni di documenti originali come le lettere autografe della stessa Anna Sforza, del suo testamento, del testamento del suocero Ercole d’Este e dei beni dell’amata suocera, Eleonora D’Aragona e di quelli del marito Alfonso d’Este, di intere raccolte delle testimonianze originali dei guardarobieri e dei medici che hanno assistito Anna fino alla morte, per arrivare al resoconto dei suoi funerali. L’analisi di queste pagine antiche ha lo scopo di provare che è proprio Anna la giovane del ritratto dell’Ambrosiana.

La traduzione in lingua inglese di tali pagine d’archivio e di testi di critici d'arte che hanno affrontato la questione è seguita al lavoro di trascrizione. Tutto ciò, aggiunto alla futura traduzione in lingua inglese del libro della studiosa Roberta Iotti, Rinascimento Spezzato, vita e morte di Anna Sforza d’Este contribuirà a dare luce a questa figura dimenticata e sovrastata da nomi più altisonanti e a fornire dettagli per riuscire a identificare la dama dello splendido ritratto.




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