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DAN E IL CANTO DELLE BALENE

La domenica, a Londra, tra i tanti mercati ormai noti a turisti e non, è possibile visitare anche il meno conosciuto mercatino di Kingsland Road. È proprio qui che abbiamo scoperto una perla, un giovane scrittore che speriamo riesca a far sentire la propria voce, anche se lui è restio a qualsiasi tipo di notorietà, rifiuta i social, e tutto quello che sappiamo di lui è che si chiama Dan e che scrive Street Fiction. Tu gli proponi un argomento e lui, con una vecchia Olivetti e la sua sorprendente creatività, entro dieci minuti ti sforna un capolavoro. Offerta libera, gli dai quello che vuoi.

In foto riportiamo il suo originale che io gli ho chiesto di scrivere per me, una pagina sulle balene, e qui sotto la traduzione italiana. Vale davvero la pena di andarlo a cercare!


Dei grandi e profondi oceani


Dove voi siete piccoli, le nostre dimensioni vi sovrastano.

Dove voi siete superficiali, noi profonde.

Chissà, forse sentite il nostro pianto attraversare queste profondità in cui regniamo?

Sentite i gemiti delle madri senza figli, le urla della loro progenie incatenata?

I vostri rifiuti, che non si disintegrano, penetrano i nostri polmoni. Inquinano questo reame in cui dominiamo, pur non essendo sovrane. I vostri oggetti appuntiti trafiggono il nostro fianco, fanno scorrere il nostro sangue. Voi ci trascinate, urlanti, lontano da casa, in, in …

Non ci spezzerete. Voi, con tante menti che strepitano e causano la vostra stessa morte, un corpo in guerra con se stesso.

Niente di tutto ciò fa parte del nostro mondo.

Forse ci immergeremo, più a fondo di quanto mai in passato. Forse voi farete ribollire i mari e darete fuoco ai cieli. Forse banchetterete sui nostri corpi fino a che non resteremo che il soffio di un ricordo.

Forse.

Ma il nostro canto non cesserà, e le vostre lacrime saranno più profonde di ogni vasto oceano, prima che giunga, agognata, la fine.

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